13 luglio 2010

Conta che ti riconta

Prima la P2, ora la P3... facessimo in fretta ad arrivare alle P38.

11 luglio 2010

10 Luglio 2010

Ieri la giornata è iniziata bene.
Avevamo in progetto di andare a passare la giornata in Toscana da dei nostri amici conosciuti su un forum e mai incontrati prima e, come surplus, di prendere uno dei gattini che una gatta girovaga aveva avuto la cortesia di partorire nel loro capanno degli attrezzi.
Quindi ci siamo caricati la nana sul seggiolino e abbiamo imboccato l'autostrada.
Il viaggio è andato bene, a parte il fatto che bel tratto prima di Genova, che è tutto curve, la nana a iniziato a gorgogliare e poi s'è svomitazzata tutta, e siamo arrivati a destinazione.

Ad accoglierci è stato il padre della nostra amica, che ha capito che i due tizi con lo sguardo perso che lo osservavano dai finestrini della macchina erano gli amici di sua figlia e ci ha indicato dove fosse il cancello.

ll primo ad accoglierci, a parte due pastori tedeschi (uno che camminava tutto storto sotto il peso della vecchiaia e uno che trotterellava tutto dinoccolato grazie alla leggerezza della sua giovinezza) è stato un tipo in maglietta e pantaloncini, con in braccio un bambino. Che poi era il marito della nostra amica e padre di un treenne, che gli stava in braccio, e di una settenne che sarebbe poi arrivata da li a poco con la mamma.

A prima vista, devo dire la verità, questo ragazzo mi ha preso alla sprovvista. Aveva lo sguardo intenso, il muso un pò imbronciato e la barba sfatta che portano di diritto quelli che sanno leggerti l'anima e gli stronzi che ti prendono per il culo e quindi gli ho stretto la mano riservandomi di decidere con calma che con chi avevo a che fare.

Lei, invece, è proprio come si poteva intuire da come e cosa scrive e dall'espressione che ha nella foto che la rappresenta su internet.Una donna solare e dolce.

Siamo andati a mangiare in un ristorante e li ci siamo sciolti, iniziando a parlare di tutto e di niente.
Con la nana che mangiava la sua pasta al pomodoro e intanto imbrattava la tovaglia e il seggiolino del ristorante e la figlia dei nostri amici che le faceva da babysitter, i nostri amici ci hanno raccontato di come sono nati i loro figli e di come si sono conosciuti (anche loro grazie a internet) e lui ci ha raccontato di quando lei ha fatto bruciare il ciuccio nella pentola e lui si è trovato con la cucina impestata di un denso fumo nero da cacciare via ma che invece non faceva altro che impastarti le narici di nero.

Abbiamo passato una giornata stupenda.

Ho avuto la conferma che questo ragazzo di trentotto anni è uno di quelli che sanno leggere l'anima. Non è che abbiamo parlato tanto perché ovviamente quelle che tenevano banco erano le signore, ma quello che ci siamo detti mi ha fatto capire che avevo trovato una persona che, come dico io, vale la pena.

Mi sono inorgoglito con lui quando l'ho sentito descrivere, il modo bello e forbito con cui parla la bambina. "Sapete", ci ha confidato con quella punta di orgoglio vergognoso che hanno quelli che hanno un tesoro e sanno che non dovrebbero farsene vanto, ma poi pensano che farne vedere uno sbarluccichio ai meno fortunati non farà poi gran danno, "L'altro giorno mi ha fatto: Babbo, le tue calzature sono orripilanti! Ma avete mai sentito una bambina di sette anni che parla così?" .

Dopo pranzo siamo tornati a casa per vedere il micio da adottare e visto che il piccolo aveva bisogno del pisolino se ne è preso carico il padre lasciandomi da solo in balia di quattro signore. Abbiamo continuato a chiacchierare come se fossimo stati amici "reali" da sempre mentre la verità era che anche se ci conosciamo virtualmente da tre anni era la prima volta che ci vedevamo.

Al momento di salutarci la nostra amica ci ha detto "eh, mi sa che Luca è su che dorme con il piccolo, ve lo saluto io", invece quando siamo arrivati alla macchina è spuntato dal nulla, io sudato come uno che è appena uscito dalla doccia gli ho detto stringendogli la mano e baciandolo "Eh oh, scusa Luca, sono sudato che faccio schifo" e lui ha accettato stoicamente il bacio che gli ha lavato la faccia ed ha ricambiato.

Durante il viaggio di ritorno abbiamo parlato di come la giornata era andata alla grande, di come il micio era fantastico e di come i nostri amici virtuali diventati reali fossero stati una splendica conferma.

Ci siamo fatti trecento chilometri di ritorno, stranamente abbiamo trovato anche parcheggio vicino casa e la signora si è attivata per rimettersi in contatto con i nostri nuovi amici per ringraziarli della bella giornata.

E li abbiamo scoperto che Luca era uscito per andare al lavoro in moto e non era ancora tornato.

La faccio breve, perché in qualsiasi modo la raccontassi farebbe schifo.
Luca ha avuto un incidente, è morto sul colpo, e ha lasciato una moglie e due bambini piccoli.

E' da quando ieri sera l'ho saputo che non riesco a pensare ad altro.
Quel ragazzo fino a ieri mattina non era che un nome su una pagina di un forum che mi dava consigli su come fare fotografie, sposato con un altro nome che parlava con la mia ragazza su come è bello e faticoso essere madre e i loro figli non erano che foto in calce alle loro firme.
E invece ieri ho perso un amico. Ho perso un affetto e non posso che non sentirmi male perché non riesco a non condividere il dolore della mia amica e dei suoi figli.
E io non riesco che a vedere la punta dell'iceberg di quel dolore che pesa su di loro.

Non so. Volevo far sapere alla mia amica che le sono vicino. Non sono bravo nei convenevoli e quindi ho deciso di scriverle un piccolo diario di ieri.
Per farle capire che dalla piccola finestra di una mezza giornata io ho visto una grande persona, un grande padre e un grande amore in quella famiglia.

E che, anche se in maniera diversa, anche se era mio amico solamente da poche ore mancherà molto anche a me.

30 giugno 2010

29 giugno 2010

per carità...

...è morto, dispiace.
Però ci stanno un pochino trifolando i coglioni con questa storia del guerriero Taricone che ci ha lasciato nel fior fiore della sua carriera.

Oggi, tanto per dirne una, è anche il ventesimo anniversario della morte di Vittorio Gassman.
Che all'età in cui Taricone  muore partecipava a "La grande guerra" di Monicelli.

Giusto per rendere l'idea di chi sia un vero grande attore. Di chi sarebbe da ricordare anche dopo vent'anni.

Poi un piccolo appunto a quello che, in sala caffè, oggi ha sparato "eh, morire a trentasei anni... quando il destino ti cerca ti cerca..."
Gigio... il destino t'ha cercato se ti casca in testa un meteorite, se mentre dormi nel letto un TIR esce fuori strada e di piomba in casa, o se riesci a prendere il treno all'ultimo secondo dopo che tutto ha complottato per non fartelo prendere e sul treno poi c'è una bomba.
Se invece sali su un aereo e ti lanci nel vuoto con solamente qualche metro quadrato di telo fra te e la morte, diciamo che te la sei anche un pochino andata a cercare eh?

28 giugno 2010

essere deplorevoli

Secondo il pastore tedesco le perquisizioni ai suoi sottoposti in Belgio sono deplorevoli e sorprendenti.
Sarà che io ancora non c'ho fatto il callo... ma anche dare in culo ai bambini, soprattutto quando vi vengono affidati sicuri che siano nelle mani di persone buone, a me pare deplorevole e sorprendente

16 giugno 2010

Marcegaglia... crepa.

La Marcegaglia non si capacita di come mai la FIOM abbia potuto rispondere no alla proposta della Fiat.

E certo.
Come si fa a dire di no a un figlio di troia che ti dice "se vuoi lavorare con me rinunci a buona parte dei tuoi diritti"?
Soprattutto quando quel figlio di troia e i suoi predecessori sono decenni oramai che cagano il cazzo a tutti noi cittadini italiani con il ricatto del "o ci date finanziamenti a fondo perduto/cassa integrazione/agevolazioni/contributi o mandiamo a casa gli operai".

Aveva proprio ragione il cavaliere pochi giorni fa. Una testa di cazzo come lei ci starebbe proprio bene al governo.

Liberate le cancellate.


Io ci appenderei te e quella troia della Gelmini alle cancellate, Prof.ssa Eda Bruni.

E poi vi farei pisciare addosso dagli alunni di tutto l'istituto.

10 giugno 2010

Double standard

Il double standard è, tecnicamente, il diverso approccio con cui una entità (sia essa persona fisica o istituzione) si rapporta ad altre.

Per esempio una donna si incazzerà perché, dovendo andare a pisciare, si trova con la tavoletta alzata e quindi dovrà abbassarla; mentre nessun uomo, a parte lo scorbutico, si incazza quando andando a pisciare trova la tavoletta abbassata. (lo scorbutico è anche pigro e non ha voglia di litigare continuamente con la stessa persona e quindi ha deciso di pisciare da seduto. Se non puoi sconfiggerli alleatici)

altro esempio è quello della comunità internazionale verso Israele e l'Iran.
Nel primo caso potrebbero anche venirci a pisciare in bocca e sarebbe uno sfortunato effetto collaterale, nel secondo sbagliano a prescindere e se un iraniano viene sorpreso ad allacciarsi le scarpe non si sta allacciando le scarpe veramente, no. In realtà sta per togliersi i lacci ed usarli per farci un attentato.

Ma il double standard di cui voglio parlare oggi è quello del vostro amato santo padre.
A quanto pare il pastore tedesco invoca una laicità positiva per i paesi del medio oriente.
Com'è, testa di cazzo, che invece quando si tratta di laicità in Italia siamo pericolosissimi?

29 maggio 2010

Uomini veri

Ok, siete contro gli omosessuali, o i froci, come vi piace chiamarli mentre in quattro o cinque ne pestate uno all'uscita di un bar.
Ok, siete i maschi veri, quelli che dio, patria e onore.
Ma, porco il vostro dio (che, guarda caso, è quello cattolico), nessuno vi ha mai detto che prendersela in quattro contro uno non è ne da maschi, ne onorevole?

Ma sono più stupido io di voi.
Cercare di spiegare qualcosa o far ragionare un fascista è come pulirsi il culo con uno stecchino.

27 maggio 2010

Lezioni di calcio

Avete capito male.
A me del calcio importa poco o niente, però mi sono stupito ieri nel sentire un calciatore dire che se la tessera del tifoso ci deve essere allora ci dovrebbe essere anche quella del poliziotto.

Per carità, non credo che il campione (di cui confesso di non ricordare nemmeno il nome) sia da innalzare come esempio di umanità nova.
probabilmente è uno di quei coglioni dell'ultima generazione che crede che gli ultras abbiano il diritto di mettere a ferro e fuoco una città ogni tanto se la loro squadra perde.

Però mi ha dato un certo insalubre piacere venire a sapere che anche l'idolo di tanti italioti, che l'unica cosa che leggono è la gazzetta dello sport, la pensa, magari per motivi diversissimi, come me almeno in una cosa.

A riportarmi sui binari della normalità sono state le ovvie repliche del ministro degli interni e del capo della polizia.

Ovviamente gli agenti vanno difesi sempre e comunque, anche quando pestano un ragazzo inerme che poi viene lasciato morire di fame (ma tanto, hanno detto dal governo, era un drogato) o quando pestano un ragazzo inerme e lo arrestano senza nessun motivo (ma tanto, hanno detto dal governo, aveva dei precedenti) o quando organizzano una Guantanamo in piena regole in occasione del G8 di Genova nel 2001 (ma tanto, hanno detto dal governo, se l'erano cercata).

Perchè criticare dei macellai, degli assassini e degli idioti non è giusto perché si infangano le forze dell'ordine, capito?

Le forze dell'ordine non si infangano quando assumono, mantengono e proteggono i suddetti criminali, no.
Si infangano quando qualcuno si azzarda a dire che quelle marce nelle forze dell'ordine ci sono.

23 maggio 2010

Quando c'era lui la scuola funzionava

"Militia è un movimento fascista basato su tre principi: siamo anticapitalisti (e uno), contro l'immigrazione (e due) e la società multirazziale (e tre), antisionisti (e quattro?) e contro le lobby ebraiche che dominano il mondo (e che cazzo...)".
fonte

22 maggio 2010

Attenti italiani, quando andate all'estero non sapete mai cosa può succedere

Stando in Italia invece siete sicuri che grazie a stronzi bastardi baciapile di merda come la Roccella di sicuro non potrà succedervi niente, men che meno diventare genitori, se il buon dio ha deciso così.

Per chi vive sulla luna o vede solo il min(z)culpop sto parlando di questo

21 maggio 2010

Sta per finire Lost...

Era ora, e quanto cazzo dura l'isola dei famosi alle Hawaii?

20 maggio 2010

il "Tutti disegnino Maometto" day

oggi è la giornata del "Tutti disegnino Maometto".
(trovate le informazioni qui.)

Do il mio piccolo contributo semiartistico:

(=:o)>


Il governo dei macellai

Succede che la sentenza in appello per la macelleria del G8 di Genova 2001 (quasi 10 anni fa...) ridia un po', ma nemmeno troppo, il senso di quello che è stato l'episodio forse più buio per la nostra nazione dagli anni delle stragi nere e che il governo compatto si schieri dalla parte dei macellai che a sangue freddo massacrarono senza motivo persone inermi.

La cosa non mi stupisce.
Non mi stupisce nemmeno il fatto che ci sono tanti (troppi) idioti che dicono "eh, se vai alle manifestazioni un po' te lo devi anche aspettare".

non mi stupisce, ma mi fa venire il vomito.

18 maggio 2010

Non sono d'accordo con quello che dici, e col cazzo che difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo

Ultimamente si fa un gran parlare del diritto che hanno anche i movimenti di estrema destra di dire la loro e manifestare.


E ci sono anche diversi "esponenti della sinistra" (e io che pensavo che la sinistra italiana fosse morta, colpita da ictus, a Padova nell'84) che hanno firmato appelli per dare a questi poveretti la possibilità di dire la loro.

Secondo me sono un branco di idioti.
Come si fa, perdio, a dare diritto di parola a chi (parafrasando de Andrè) non ti ricambierebbe la cortesia?

Se in passato i fascisti passavano di manganello e olio di ricino chi si arrischiava a dire "ba" credete che oggi i loro nipoti cerebrolesi si comporterebbero in maniera diversa?

Ma porca troia, non vi è bastato sdoganare quella feccia leghista che oramai spadroneggia con la sua ignoranza al nord e quella post(?)fascista che fa da muta da guardia al cavaliere?

Allora ditelo che siete coglioni e non meritate altro che estinguervi.

06 maggio 2010

In Italia la Depressione e in Grecia la Rabbia

Non guardo più la televisione da mesi, figurarsi i telegiornali, e leggo i quotidiani una volta alla settimana quando va bene, perché mi incazzo troppo e poi mi girano i coglioni tutto il giorno. Però ascolto il radiogiornale (il mio Zen, sintonizzato perennemente su RadioDue, mi accompagna in treno e in metropolitana da e verso il lavoro, e spesso anche durante il lavoro) e sbircio le pagine dei giornali che leggono gli altri pendolari ammassati insieme a me nei vagoni delle patrie ferrovie.

E ho saputo che ieri in Grecia, durante le proteste, sono state lanciate delle molotov contro una banca e nell'incendio sono morte tre persone, di cui una era una donna incinta.

I commenti che ho sentito sono stati tutti del tipo "Il diritto alla protesta è sacrosanto ma la violenza non è mai giustificata" e "La protesta ha causato la morte di una madre".

Io la penso diversamente.

Quella donna è stata uccisa dalla mano di persone che hanno lanciato bombe molotov e appiccato un incendio. Ci viene detto.
Chi ha compiuto quel gesto è un assassino. Ci viene detto.
E' vero, rispondo. Ma la catena delle responsabilità finisce lì?

Il disubbidiente (parola fastidiosa in voga fra i giornalisti, che da a chi protesta la stessa dignità di un bambino che fa i capricci e protesta contro i saggi consigli dei genitori) perché è incazzato? Perché si è ritrovato a protestare?

Perché l'Europa che ci hanno venduto come una fantomatica meta di fratellanza e unione di popoli non è mai stata altro che una operazione commerciale a favore della grande finanza e delle banche.

E ora che questi due sistemi (quello finanziario e quello bancario) stanno mostrando le loro falle scatenando una crisi dopo l'altra la gente è incazzata.

E' incazzata perché per pagare un sistema a cui non partecipa (perchè la gente comune, la maggioranza, non partecipa ai guadagni del sistema bancario-finanziario) si sente dire che le tasse aumenteranno, le tredicesime verranno congelate e la pensione chissà se la vedrà mai.

Quindi si incazza, scende in piazza e ci scappa anche il morto.

In Grecia.

In italia un padre di famiglia viene licenziato. "Ci dispiace", gli dicono, "ma c'è la crisi e per restare competitivi in questa crisi dobbiamo ristrutturare e quindi esternalizzeremo la produzione. Lei è un costo troppo alto per noi". In parole povere il posto del padre di famiglia verrà preso da un altro padre di famiglia in un paese dell'est europa che avrà un costo minore per la ditta che deve rimanere competitiva.

Questo padre potrebbe anche andare in depressione e decidere di suicidarsi.
Un trafiletto sul giornale e passa la paura.

Però c'è una cosa che, nonostante facciano di tutto per nasconderla, è lampante.

La colpa è sempre degli stessi.
La violenza della morte è sempre indirizzata verso le persone sbagliate.

Il giorno in cui trasformeremo la depressione in voglia di riscatto e la rabbia verrà canalizzata verso il reale nemico forse si riuscirà a cambiare qualcosa.